di Stefania De Michele
In alto i calici! Per tredici volte – tante quante sono le etichette premiate con i “Tre Bicchieri” – si rinnova il brindisi con l’eccellenza del vino sardo. Non è più una novità: da tempo le recensioni della Guida del Gambero Rosso rendono omaggio agli sforzi delle cantine locali.
L’annata 2013 – l’ultima presa in esame – è stata difficile, soprattutto dal punto di vista climatico. Le aziende sarde hanno saputo però produrre dei piccoli gioielli, riconosciuti e valorizzati dagli esperti. Per la Guida numero 28 del Gambero Rosso, i curatori hanno recensito 2.400 aziende e circa 20mila vini. 13 le eccellenze (423 in tutta Italia) su 45 arrivate in finale.
Il giudizio, più che lusinghiero, arriva al termine del viaggio per le cantine del Belpaese di oltre 70 degustatori, che hanno esaminato i campioni di vino e portato in finale 1.500 etichette. Oltre al prodotto finito e imbottigliato, il Gambero Rosso ha però anche premiato il lavoro sul campo, assegnando a Giuseppe Gabbas il titolo di miglior vignaiolo d’Italia. La passione familiare e i profumi intensi del Cannonau hanno convinto gli esperti a conferire il premio a Gabbas, che ha vigne e cantina nelle campagne del Nuorese. L’anno scorso erano stati i Pala di Serdiana ad aggiudicarsi il titolo di cantina dell’anno. Una continuità di riconoscimenti, che valorizza gli sforzi dei vitivinicoltori sardi.
I “Tre bicchieri” del Gambero Rosso.
Argiolas, Turriga 2010
Capichera, Capichera 2012
Contini, Barrile 2011
Fradiles, Mandrolisai Sup.Antiogu 2011
Gabbas, Cannonau di Sardegna Cl. Dule 2011
Montisci, Cannonau di Sardegna Barrosu Franzisca Ris. 2011
Mura, Vermentino di Gallura Sup.Sienda 2013
Pala, Cannonau di Sardegna Ris. 2012
Santadi, Carignano del Sulcis Sup.Terre Brune 2010
Sardus Pater, Carignano del Sulcis Sup.Arruga 2009
Sella & Mosca, Alghero Marchese di Villamarina 2009
Surrau, Vermentino di Gallura Sup.Sciala 2013
6Mura-Giba, Carignano del Sulcis 2010
C’è un pezzo di Sardegna importante non solo tra i premiati, ma anche tra chi i riconoscimenti deve assegnarli. Il sardo Giuseppe Carrus, vice curatore della Guida, è una delle penne eccellenti, chiamate a recensire vini e cantine per il gotha del Gambero Rosso. Tra le regioni battute, oltre all’isola, c’erano Umbria, Toscana e Lazio. “La Sardegna del vino cresce molto bene già da alcuni anni – commenta Carrus – se in precedenza si poteva pensare a buone performance legate a particolari annate o ad altre circostanze non strutturali, oggi possiamo dire che la Sardegna conferma di avere tutte le carte in regola per fare molto bene. Anzi, in rapporto al numero di bottiglie prodotte, il valore relativo è decisamente alto, se lo si confronta con le produzioni di altre regioni blasonate come Toscana, Piemonte, Veneto”. Non deludono le cantine storiche (Argiolas, Sella & Mosca, Santadi), ma si fanno strada anche gli ‘artigiani del vino’, piccole realtà in grado di mettere sul mercato prodotti di assoluta qualità. “Quest’anno, tra le 13 etichette premiate, ci sono alcune belle novità. Tra queste il Mandrolisai Sup.Antiogu di Fradiles, che viene prodotto nel cuore della Sardegna e parla della specificità dei prodotti sardi, e il Cannonau di Sardegna Barrosu Franzisca di Montisci, altro artigiano del vino che molto bene ha lavorato”. Un altro traguardo importante è quello delle pari opportunità (e pari mertiti) conquistate dalle donne che – sempre più numerose – si affacciano con successo al mondo della vitivinicoltura. “Tre bicchieri” dunque anche al Vermentino di Gallura Sienda , realizzato dall’enologa Marianna Mura. L’altra novità è quella che i territori diversificano: la cantina Contini di Cabras, più volte premiata per il suo vino storico, la Vernaccia, quest’anno ha ottenuto il massimo dei voti del Gambero Rosso per un rosso, il Barrile. Come a dire che, dove c’è impegno, applicazione e un bel po’ di talento, anche le vocazioni del territorio possono essere indirizzate verso altre, inedite vette.